venerdì 15 giugno 2007

Il mio cuore a Kabul





Eh si... da febbraio, non c'è notte o giorno o momento che non penso a Kabul... alla base di Camp Invicta.. a quello che chi sta là starà facendo... cerco di immaginare se si dorme, se si sorride, se si chiacchiera, se si lavora...
So che non è facile... per chi stà là... ma non lo è nemmeno per chi sta qui, in Italia... per chi attende quella telefonata con ansia di sentire una voce...
Una voce che è così lontana, ma si sente tanto vicina... sembra quasi che la percepisci..
E' una voce diversa a seconda dei giorni..

Un giorno è felice perchè c'è appena stata una festa per il compleanno di questo o quel collega..
Un giorno è stanca perchè si è lavorato tantissimo..
Un giorno è avvilita perchè 54 gradi sono tanti...
Un giorno è disperata perchè ti tocca scegliere a chi dare da mangiare...
Un giorno è speranzosa, perchè le crocette che mancano sul calendario per il ritorno sono sempre di meno...
Un giorno è arrabbiata, perchè non è ammissibile che c'è gente che va lì e non si da fare...
Un giorno è turbata, perchè ogni pattugliamento incute timore, "appuntamento con la vita" lo chiamano scherzosamente.
Un giorno è orgogliosa, orgogliosa di essere là... di fare qualcosa per gli altri in modo concreto...
Un giorno è scherzosa, si si scherzosa.... ecco come: "State tranquilli, a casa ci torno, in un modo o nell'altro... e con la bandiera della mia Italia"
Un giorno è malinconica, perchè manca il nostro cielo azzurro, mancano i nostri sapori, mancano gli affetti...
Un giorno è illusa che tutto questo prima o poi non ci sarà mai più... che le guerre finiranno... e che i soldati andranno in giro per il mondo solo per portare la pace e non per combattere l'odio.

Questa voce io la sento tutti i giorni... ed è durante queste telefonate, a volte brevi a volte lunghissime, che ho avuto modo di percepirla in tutte le sue sfaccettature...
Non dimenticherò MAI questo periodo della mia vita... non ho MAI versato una lacrima nei periodi più brutti e durante le operazioni più complicate... ho solo pensato e sperato che tutto andasse bene....

Questa esperienza ha reso forte e uomo chi la sta vivendo... e sta rendendo forte anche me, che seppur da lontano, la vivo ogni istante...

Spero che chiunque abbia nella sua vita la possibilità di conoscere determinate situazioni, sappia trarre da esse il brutto e il bello...
Il brutto per rendersi conto che siamo tanto fortunati...
Il bello per imparare che aprire la mente a culture diverse dalla nostra arricchisce la nostra vita.

Per tutti i ragazzi che stanno a Kabul, ma anche in Libano, in Kosovo....




Grazie a te (Renato Zero)

Ti dissi, non arrenderti!

Ero già pronto, a difenderti…

Perché quei mali tuoi,

Furono un tempo, i miei.

Ti ho aiutato a credere,

Che si può resistere!

Non sempre si può scegliere…

Non sempre si può vincere…

Io, Quanta strada, io!

Quante sconfitte, io!

Questa paura, da quant’è che dura?!

Io, Quanti errori, io!

Se esiste un re,

Il regno suo, chissà, dov’è?

Grazie a te,

Se ancora sorrido, al silenzio che c’è…

Se vivrò, di un’antica teoria : la mia!

Grazie a te,

Se ancora una volta, mi confondo con te…

E ti dirò, La poesia, la più bella che so!

Non puoi toccare le nuvole,

Se non conosci le lacrime!

Se solo sai, la tristezza, cos’è…

Sarà lei, ad avere paura di te!

Queste luci, che avvolgono me,

Se avrai occhi, faranno giorno, anche in te…

Tu segna i passi miei, vuoi ?

Io, non ti tradirei, mai!

Grazie a te,

Se metto l’amore, anche, dove non c’è…

Se di questa follia, io mi nutro, comunque sia…

Grazie a te,

Se già bambino, tu cerchi di me!

Bambino tu… Non invecchiare, mai più!

Grazie a te,

Se ogni tanto, hai bisogno di me!

Se insieme a me,

Stai inseguendo la vita…

Un’emozione, perduta…

Grazie a te!

Grazie a te!

Grazie a te,

Per quando, non mi lascerai!

Ti scorderai, magari, del nome mio…

Ma ti ricorderai, di un uomo, io.

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