venerdì 20 luglio 2007

Il volo





Questa storia, l'abbiamo scritta l'Orso e io insieme uno di questi pomeriggi... spero sia la prima di una lunga serie....

E' troppo bella...

Quando imparai a volare.
Era ormai da tempo che avevo iniziato a spiccare il volo, la naturalezza che mi accompagnava, ogni volta che lo facevo, mi tranquillizzava, ma l'autonomia del volo è sempre stata un grosso problema fin dall'inizio.
Si, infatti fin dall'inizio, ho sempre avuto difficoltà a prendere la rincorsa.... ho imparato solo quella volta (e) mi son trovata davanti un precipizio gigantesco.
Era arrivato il tempo di saper volare a mio piacimento, per tutto il tempo necessario, per tutto il tempo che volevo, per avere tutto il tempo di assaporare la mia profonda e interiore felicita'.
Felicità che però era solo un'illusione... io credevo ci fosse, ma non c'è mai stata... o se c'è stata non l'ho vista. Comunque decisi lo stesso di provare a volare.
Convinta interiormente di superare questo demone, incominciai a spargere la voce, alla ricerca disperata di un aiuto, qualcuno che mi prendesse per mano e mi insegnasse a scoprire il segreto del volo, il segreto della felicità.
Nella mia continua ricerca, non riuscivo a trovare proprio nessuno che potesse dirmi almeno come iniziare. Finchè un giorno, ormai rassegnata (non) incontrai un folletto.
L'incontro avvenne casualmente, una mattina come tante, dopo una lunga e gaudente dormita, mi si presento' avanti. Lo ricordo benissimo, aspetto simpatico e gioioso, con un sorriso rassicurante e la sua frase fu: "eccomi credo poterti aiutare".
Io all'inizio fui molto diffidente, quel folletto non mi convinceva, aveva l'occhio furbetto. Perciò gli dissi che gli avrei creduto solo dopo che avesse fatto una cosa per me. Lui non si rifiutò. Lo convinsi ad addormentarsi, e guardandolo mentre dormiva, vidi veramente che la sua anima era pulita e buona. Perciò decisi di fidarmi di lui.
Infatti, il folletto furbetto, aveva capito del mio estremo bisogno di rassicurazione, appena si svegliò mi rassicurò sul fatto che cadendo non mi potevo fare nulla, e che cadere non era un fallimento, ma solo una conseguenza dell'inesperienza.
Mi convinse. Però io, gli dissi che non avrei mai provato a volare senza che lui mi prendesse per mano.
Prontamente Rippetto (il folletto furbetto), mi fece fare un bel respiro, mi accarezzò i capelli e sussurrandomi dolcemente all'orecchio la frase "fidati di me", mi prese per mano e con un balzo mi fece uscire dalla finestra della mia camera, stile coloniale, situata a 3° piano.
Io avevo molta paura e dissi a Rippetto: "Se casco giuro che ti schiaccio e ti spalmo sulle fette biscottate". Lui, allora, onde evitare di finire in poltiglia decise di farmi fare un volo tenendomi per mano, così avrei visto quanto è bello volare e nel momento in cui ci avrei provato da sola sarei stata più invogliata.
Il volo inizio' nel migliore dei modi, non oso' farmi fare volteggiamenti, ma fu lineare, rassicurante, apprezzai la sua voce suadente e mielosa che mi spiegava dove eravamo e dove stavamo andando.
Dall'alto si vedevano proprio un sacco di cose: gli alberi, le case, i fiumi, il mare bellissimo e azzurro. E poi le stelle sembravano più vicine e pure il sole. Insomma volare era troppo bello. Anche se da sola non ero capace.
E mentre ammiravo estasiata cio' che mi circondava, non mi accorsi che il tempo passava, l'alternarsi del giorno e della notte, del sole e delle stelle, delle stagioni e degli anni, Rippetto, sempre attento alle mie movenze, aveva lasciato da molto tempo la mia mano.
E io riuscii a volare da sola. E soprattutto imparai che se ci credi, riesci a fare anche le cose più difficili, come volare.
Ritornai nella mia casa, e mi addormentai serenamente. La mattina, aperti gli occhi, mi guardai intorno per cercare il folletto. Lui non c'era,. Il suo compito era finito. Con un pò di nostalgia scesi al piano di sotto dove la mia mamma mi aveva preparato la colazione. Misi come sempre lo zucchero nel latte, presi la fetta biscottata e solo in quel momento vidi il folletto che mi faceva l'occhietto.

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