martedì 24 luglio 2007

Occhi senza nome...



Ed eccomi qua, ogni volta più provata, a guardare questi occhi di un cucciolo di uomo, il cui nome non lo conoscerò mai…
No, non è una delle solite foto che si trovano su internet.. È una foto fatta da chi questo bambino lo ha visto e gli ha fatto una carezza…
Per lui, che ha visto la fame, la povertà e i bambini che conoscono bastonate e fame, questo bimbo è uno dei tanti che ha avuto la sfortuna di conoscere…
Che poi si parla di conoscenza… ma conoscenza è forse troppo… non conosce il suo nome, ma solo i suoi occhi….
E per me?
Beh, io ho visionato da sabato ad oggi ben 1736 foto… tante, tantissime…
Ma questa è l’unica che mi ha davvero smosso qualcosa dentro…
A dire il vero ce ne sono una serie, tutte con questo bimbo, con lo sguardo profondo e triste.
Non faccio altro che guardarla…
Appena l’ho vista, ho chiesto subito a mio fratello, se di questo bimbo sapesse qualcosa..
Nulla, non sa nulla, sa solo che quei grissini che ha in mano e che stringe forte a sé, sono i grissini della mensa.
Si, altra cosa umana che i nostri ragazzi fanno …
Prendono la roba in mensa: biscotti, pane, grissini, cracker, frutta, il tutto di nascosto, perché di roba fuori non se ne può portare, per darla a questi poveri bimbi…
Bimbi che non appena scorgono una pattuglia di militari corrono dietro a loro velocemente, per una bottiglietta d’acqua, per un pezzo di pane, un pacchetto di biscotti…
E’ vero, c’è la fame vera, anche se chi sta qua non ci crede… c’è fame, tanta.
I militari, dicevo, danno da mangiare a questi poveri bimbi, spesso gli danno anche la roba che portano per loro per mangiare, le cosiddette “razioni kappa”, non so se si scrive così…
Questo bimbo, dai grandi occhi scuri e profondi, ma tanto tanto tristi, è stato un bambino che ha richiamato l’attenzione di tutti… molto triste, rispetto a tutti gli altri..
Si guardava intorno impaurito, e stava sempre attaccato al “nonno”, l’anziano che sta nella foto, o meglio, il sognorotto locale…
Probabilmente, questo piccolo ha ricevuto molte bastonate, da qui questo sguardo così triste, e perso nel vuoto..
Io lo guardo sempre, almeno una volta al giorno… cerco di scoprire e capire quanti anni può avere…
Secondo me quattro, cinque al massimo… è dolcissimo… e mi trasmette tanto, da un lato mi riempie il cuore vedere qurgli occhioni così grandi, dall’altro l’amarezza prende il sopravvento…
Guardo quelle manine, così sporche…e pure proprio dietro di lui c’è un laghetto, nessuno che gli abbia lavato almeno quelle manine prima di fargli prendere il biscotto..
Segno che la cultura è diversa, segno che una cosa che per noi è normalissima, forse loro nemmeno la conoscono…
Perché questo bambino deve crescere così?
Che ha meno dei nostri bambini che crescono tutti incipriati e profumati?
Forse ha la sfortuna di essere nato nel posto sbagliato nel momento sbagliato?
Non lo so, non me lo so spiegare…
Ma quegli occhi parlano tanto, a me sembra quasi che si chiedano “Perché?”…
Tanti perché…. Perché della fame, della sporcizia, delle botte, degli animali, della mancanza di un letto caldo…
Se mi metto a pensare queste cose e tutto quello che questo bambino, ma anche tanti altri vivono quotidianamente, mi sembra di impazzire, ma non si può far nulla…
Non è colpa mia, né di nessuno… sono loro che sono sbagliati…
E’ la loro religione, la loro politica, il loro sistema…
Io prima pensavo che non era così, ma mio fratello che ha toccato con mano, dice che tante cose sono loro stessi che se le causano…
E pure l’Orso me lo ha detto…
A me però, pure che per quel bimbo dagli occhi tristi non posso fare niente, mi fa tanto male…
Vorrei potere andare là e prendermelo e portarmelo a casa mia, dargli il mio letto, che ache se è un poco duro perché ha il materasso ortopedico e le doghe di legno, è comodo..
Gli vorrei dare una tazza di latte tutte le mattine, gli vorrei comprare i giocattoli e portarlo alle giostre tutti i pomeriggi…
E poi tenerlo sempre per la mano e dargli un mare di baci…
Gli vorrei comprare il gelato tutti i pomeriggi, e portarlo al mare per fargli vedere quanto è bello…
Lui probabilmente non lo ha visto mai e mai lo vedrà, a meno che da grande, se mai lo diventerà, non si imbarcherà in uno di quei gommoni della speranza ..
Vorrei regalare un sorriso a quegli occhi così tristi e profondi… e dirgli che in qualche parte del mondo, c’è una Stella, che tutte le sere prima di andare a dormire, fa una preghiera per lui, sperando che il giorno dopo, arrivi un militare, di qualsiasi nazionalità, e gli doni almeno un pacco di grissini della mensa e una carezza dolce e infinita..
Ho chiesto a mio fratello se qualcuno dei colleghi rimasti ancora lì, possono andare a trovarlo, si trova in un posto particolare, dove c’è un laghetto bellissimo, quindi sarebbe facile da raggiungere…
Vorrei che qualcuno gli desse un vestitino pulito e un poco di soldi per potersi comprare pure un poco di pane, mi sarei occupata io di tutto..
Hanno detto che non si può… là si va solo su ordine…
E va bene.. Non si può fare… non conoscerò mai il suo nome…
Però quel bimbo io lo guardo sempre nella foto.. E la sequenza che ho mi fa impressione.. Tanta tristezza c’è nel suo sguardo.. Di lui mi rimarrà solo quella, non conoscerò mai altro di lui… morirò con questo rimpianto..
Però un pensiero per lui ci sarà sempre… anche se non udirò mai la sua voce, né gli farò una carezza…
Per me sarà sempre il bimbo di Kabul, dai grandi occhioni tristi …. e dalla bocca imbronciata...


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Si...

Stella ha detto...

Si?

Mi inquieta, non vorrei avere scritto qualcosa che non si poteva scrivere....